Introduzione storica (1800-1900)
Nel 1861, il milanese Edoardo Sonzogno (1836-1920), figlio di Lorenzo Sonzogno e di Teresa Crespi, trasforma ufficialmente la tipografia del padre Lorenzo (che non stampava libri a proprio nome dal ’39) in una vera e propria impresa editoriale.
Edoardo ha ambizioni più nettamente industriali, ma anche più marcatamente letterarie, dei suoi antenati, e dà origine a un fenomeno editoriale sostanzialmente diverso dalle esperienze tipografiche ed artigianali che lo hanno preceduto.
Edoardo Sonzogno è un personaggio estremamente affascinante e poliedrico. Patriota, giornalista, attore in giovinezza, egli diventa tanto editore di giornali e di libri quanto impresario teatrale e melomane conosciuto in tutta Europa. La sua impresa commerciale riesce infatti nei suoi anni d’oro, cioé dal 1866 fino all’inizio del ‘900, a promuovere e combinare in modo esemplare i tre aspetti della realtà culturale post-unitaria: giornalismo, editoria libraria ed editoria musicale. Essa incarna perfettamente quello che lo studioso Giovanni Ragone ha definito il circuito principale del sapere italiano ottocentesco, quello di “giornale/romanzo/melodramma” (Ragone, Un secolo di libri, XII). La casa editrice vera e propria è affiancata (nutrita) da periodici e quotidiani, da un lato, e dalla produzione musicale dall’altro: nel 1874, la fondazione dell’unità editoriale indipendente della “Casa Musicale Sonzogno” sancisce ufficialmente questa traiettoria.
almeno nelle intenzioni, nello stesso progetto sia un tentativo
di modernizzazione del libro sia un’idea di emancipazione del pubblico.
(Mario Ricciardi, 150 anni di editoria, 26)