Introduzione storica

Introduzione storica (1800-1900)

I Sonzogno sono 'tipografi' e 'stampatori' a Milano dalla fine del settecento. Francesco, il capostipite, il figlio Giambattista e i suoi due figli, Lorenzo e Francesco si susseguono nel lavoro editoriale, di cui resta traccia grazie ad alcune collane molto fortunate, quali la Raccolta di viaggi più interessanti eseguiti nelle varie parti del mondo dopo Cook, ‘una delle iniziative più valide e qualificanti che un editore milanese avesse assunto’ nella prima metà del secolo (Marino Berengo, Intellettuali e librai nella Milano della Restaurazione, p.159). La vocazione storico-odeoporica da un lato e materiale-tecnica, sostanzialmente divulgativa dall’altro, insieme alla conduzione familiare, sono le caratteristiche principali della tipografia Sonzogno nei suoi anni di attività pre-unitaria.

Nel 1861, il milanese Edoardo Sonzogno (1836-1920), figlio di Lorenzo Sonzogno e di Teresa Crespi, trasforma ufficialmente la tipografia del padre Lorenzo (che aveva continuato la tradizione del padre, Giambattista, soprattutto come libraio, ma anche come tipografo) in una vera e propria impresa editoriale.

Edoardo ha ambizioni più nettamente industriali, ma anche più marcatamente letterarie, dei suoi antenati, e dà origine a un fenomeno editoriale sostanzialmente diverso dalle esperienze tipografiche ed artigianali che lo hanno preceduto.

Edoardo Sonzogno è un personaggio estremamente affascinante e poliedrico. Patriota, giornalista, attore in giovinezza, egli diventa tanto editore di giornali e di libri quanto impresario teatrale e melomane conosciuto in tutta Europa. La sua impresa commerciale riesce infatti nei suoi anni d’oro, cioé dal 1866 fino all’inizio del ‘900, a promuovere e combinare in modo esemplare i tre aspetti della realtà culturale post-unitaria: giornalismo, editoria libraria ed editoria musicale. Essa incarna perfettamente quello che lo studioso Giovanni Ragone ha definito il circuito principale del sapere italiano ottocentesco, quello di “giornale/romanzo/melodramma” (Ragone, Un secolo di libri, XII). La casa editrice vera e propria è affiancata (nutrita) da periodici e quotidiani, da un lato, e dalla produzione musicale dall’altro: nel 1874, la fondazione dell’unità editoriale indipendente della “Casa Musicale Sonzogno” sancisce ufficialmente questa traiettoria.

Il programma e il modello a cui credeva Sonzogno [...] comprendeva,

almeno nelle intenzioni, nello stesso progetto sia un tentativo

di modernizzazione del libro sia un’idea di emancipazione del pubblico.

(Mario Ricciardi, 150 anni di editoria, 26)

Per ulteriori informazioni, potete contattare Silvia Valisa

Torna alla Homepage